Il referendum per la “seperazione” di Campora San Giovanni da Amantea è sempre più vicino. Il Tar, infatti, ha respinto la richiesta di sospensiva della giunta guidata da Vincenzo Pellegrino, dando ragione così ai legali del comune di Serra d’Aiello, del comitato “Ritorno alle origini di Temesa” e della regione Calabria.
Adesso, quindi, la strada sembra veramente spianata per l’indizione del referendum che potrebbe accorpare Campora al comune di Serra d’Aiello e sferrare così un duro colpo, dal punto di vista politico, all’attuale amministrazione di Amantea.
La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale
Nei giorni scorsi vi avevamo dato notizia del rinvio della decisione da parte del Tar. Dopo soli dieci giorni, però, con l’udienza del 21 settembre, il Tribunale Amministrativo Regionale ha scelto questa volta di rigettare la richiesta di sospensiva del comune di Amantea. Le motivazioni sono molteplici.
Secondo il Tar innanzitutto non ci sono vizi di alcun genere nella richiesta di accorpamento di Campora a Serra d’Aiello legata all’identità comune dei due territori. I proponenti del referendum ritengono, in particolare, che Campora e Serra condividano il medesimo contesto storico-culturale, l’assetto urbanistico-infrastrutturale e il contesto linguistico di usi, costumi e tradizioni.
Per quanto riguarda, invece, l’eccezione posta dal comune di Amantea, secondo la quale il referendum istituirebbe un nuovo ente con una popolazione inferiore ai 10mila abitanti, il Tribunale Amministrativo Regionale ha risposto che la consultazione popolare non creerebbe un nuovo ente, ma modificherebbe solamente la denominazione di un comune già esistente: Serra d’Aiello.
Il referendum, inoltre, non darebbe un colpo di spugna sostanziale alla popolazione di Amantea, dal momento che il numero di abitanti del centro tirrenico rimarrebbe comunque superiore a 10mila.
I prossimi passi
Persa questa prima battaglia legale, adesso il comune di Amantea può scegliere di fare ricorso al Consiglio di Stato. In caso contrario, toccherà al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, indire il referendum scegliendo le modalità e la tempistica della consultazione popolare.
Insomma, la separazione tra Amantea e Campora San Giovanni sembra solo questione di giorni.