Dopo la pronuncia del Consiglio di Stato, che ha deciso la sospensione delle procedure per il referendum previsto per domenica 22 gennaio prossimo, e dopo le prime reazioni a caldo dei vari attori di questa vicenda, nella giornata di ieri si sono susseguite le riflessioni e le analisi.
Grazie all’uso della tecnologia, infatti, tramite dirette Facebook sia il sindaco di Amantea, Vincenzo Pellegrino, sia i promotori del comitato “Ritorno alle origini di Temesa” hanno voluto parlare ai cittadini, dando un quadro dell’attuale situazione e soprattutto dei passi futuri.
Le reazione degli attori in campo
Il primo ad apparire in video è stato il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino che non ha nascosto una certa soddisfazione. Oltre ad annunciare ufficialmente ai cittadini l’ordinanza del Consiglio di Stato di sospensione del referendum di domenica 22 gennaio, ha voluto rassicurare sulla posizione dell’amministrazione. Non è una vittoria – ha commentato Pellegrino – ma la conferma della correttezza delle nostre visioni. Noi non abbiamo mai voluto impedire un processo democratico, ma preservare l’integrità territoriale, amministrativa, politica e sociale di Amantea. E Campora è parte integrante di questa città.
Parole dirette sono rivolte principalmente al Consiglio regionale e ai consiglieri che hanno avallato e sostenuto la proposta di legge, dando adito anche ad un clima di tensioni tra le diverse fazioni.
Il primo cittadino auspica che si possa ora aprire una fase di massima collaborazione per la costruzione del bene e degli interessi collettivi, nell’ottica di uno sviluppo dell’intera area. A sostegno di questo progetto viene anticipato il proposito di istituire il Consiglio di frazione, con funzione consultiva.
Nel pomeriggio anche il comitato “Ritorno alle origini di Temesa” è intervenuto sui social, ribadendo da un lato l’accettazione della sospensione del Consiglio di Stato, ma ha anche voluto sottolineare come tale decisione non inficia la validità delle ragioni della proposta di separazione di Campora da Amantea. Si tratta solo di un procedimento cautelare e non di merito. Una battuta d’arresto che non smorza lo spirito e l’impegno del comitato, proteso nella direttrice della legalità a far rispettare la volontà democratica dei cittadini. I sostenitori attendono ora fiduciosi l’esito del passaggio al Tar, chiedendo a tutti di mantenere un atteggiamento di correttezza.