La frana che nei giorni scorsi ha spezzato in due il traffico della Statale 18 nei pressi di Coreca è solo l’ennesimo episodio di un territorio che perde pezzi.
La mancanza di interventi strutturali e la disattenzione nei confronti di fenomeni di erosione costiera stanno mettendo a dura prova le comunità del versante tirrenico.
In occasioni diverse la forza del mare ha danneggiato le strade, i lungomare, le strutture costruite lungo le spiagge, con conseguenze sulla circolazione e sulla gestione delle attività locali.
Un pericolo costante soprattutto nei mesi invernali che non può essere imputato all’imprevedibilità delle condizioni climatiche, ma principalmente all’intervento invasivo dell’uomo e alla scarsa manutenzione delle strutture.
I sindaci fanno fronte comune
Da più tempo le comunità residenti lungo la costa tirrenica stanno richiamando l’attenzione delle autorità preposte, segnalando disagi e rischi, chiedendo interventi urgenti e risolutivi.
Dopo l’ultimo episodio della frana di Coreca, i sindaci dei Comuni di Fiumefreddo, Belmonte ed Amantea si sono uniti agli altri colleghi del Tirreno cosentino nel chiedere interventi diretti della Regione per la difesa della costa e per il dissesto idrogeologico dei territori.
Apprendiamo che i Colleghi sindaci di 14 Comuni del Tirreno cosentino – dichiarano in una nota congiunta Fortunato Rosario Barone, Roberto Veltri, Vincenzo Pellegrino – hanno, in queste ore, indirizzato al Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, una richiesta di incontro urgente, alla presenza dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici, per sottoporre alla loro attenzione «le gravissime criticità relative all’annoso fenomeno dell’erosione costiera, divenuto, ormai, una vera e propria emergenza, impossibile da arginare con soli e sporadici interventi tampone».
Una iniziativa lodevole che condividiamo appieno, essendo anche i nostri Comuni, come gli altri, fortemente coinvolti dai fenomeni ben evidenziati e, altresì, interessati da gravissimi danni, quali lungomari compromessi, impianti di pubblica illuminazione rasi al suolo, importanti conseguenze negative sulle condotte idriche, fognarie e quant’altro. Giusta, dunque, l’urgente richiesta di aiuto diretto della Regione Calabria, attraverso interventi di somma urgenza e sfruttamento di specifici finanziamenti, utili a realizzare le improcrastinabili opere di difesa dal gravissimo processo di erosione che, sulla nostra costa, va avanti da decenni.
Non manca una punta di critica nei confronti dei colleghi sindaci, già firmatari dell’appello. Sorprende che gli stessi Sindaci sottoscrittori della importante richiesta d’incontro – sottolineano Barone, Veltri e Pellegrino – non abbiano ritenuto di coinvolgere nell’iniziativa intrapresa alcuni importanti Comuni del basso Tirreno cosentino, che sono alle prese con analoghi problemi da decenni e combattono con fenomeni d’identica natura, acuiti da concomitanti dissesti idrogeologici che, proprio in questi giorni, hanno finito per procurare l’interruzione della SS 18 all’altezza dell’abitato di Coreca di Amantea, con disagi enormi per chi la percorre, provenendo sia da Nord che dal Sud del Paese, per ragioni di lavoro, di studio, di salute e quant’altro.
Nella certezza che si tratti di una mera distrazione, sia pur singolare, i Sindaci dei Comuni descritti, intendono fare proprie le preoccupazioni e le ansie dei 14 Colleghi autori della richiesta in argomento, nella convinzione che l’unità degli amministratori dell’intero Tirreno cosentino sia certamente utile ed efficace per arrivare alla soluzione degli urgenti problemi esposti.