Temesa: l’idea del nuovo Comune non tramonta

Lo stop definitivo al referendum di separazione di Campora San Giovanni dal Comune di Amantea, arrivato dal Tar della Calabria quest’estate, non ha sopito i progetti e i desideri del comitato fautore del nuovo Comune di Temesa.

Il presidente dell’associazione “Ritorno Alle Origini di Temesa”, Antonio Gelsomino, ha rilasciato infatti nuove dichiarazioni in merito alla questione, sottolineando l’abbandono della frazione nepetina da parte dell’amministrazione in carica.

Gelsomino: “Campora è oggi una mera appendice amministrativa”

Riportiamo di seguito quanto espresso da Antonio Gelsomino, che ha rilanciato e riacceso il percorso verso l’annessione di Campora San Giovanni al Comune di Serra d’Aiello.

L’unione futura di Serra D’Aiello e Campora San Giovanni – ha dichiarato Gelsomino – è una questione che si connota per le profonde radici storico-culturali che pervadono da sempre le due comunità e che oggi, alla luce del chiaro risultato della tornata elettorale del giugno scorso a Serra d’Aiello, lascia intravedere con fondate speranze quanto questo traguardo sia alla portata dei due territori.

Infatti, a Serra, il risultato dell’ultima competizione elettorale, che ha visto la riconferma del sindaco Antonio Cuglietta, va letto come un plebiscito a favore della futura costituzione di TEMESA, sostenuta con forza proprio dal sindaco uscente.

Di converso, la compagine contrapposta, ostinatamente contraria alla nuova ipotetica entità comunale, ha registrato una sonora sconfitta, nonostante l’appoggio del Sindaco di Amantea, motivato fino allo spasimo affinché si giungesse al risultato opposto.

Sindaco di Amantea che invece, in questo scorcio di consiliatura, non ha perso tempo a relegare Campora San Giovanni ad una mera appendice amministrativa.

Niente è stato realizzato nella “popolosa frazione”, così ama definirla il Sindaco di Amantea, alla quale si è presentato con modi spesso sopra le righe e con promesse che fino ad ora sono rimaste lettera morta.

Se sarà possibile realizzare qualche opera, peraltro non risolutiva dei problemi atavici di cui soffre il territorio di Campora, la si potrà concretizzare solo grazie ad investimenti di qualche amministrazione precedente sui quali il primo cittadino amanteano ipocritamente ha cercato di piantare la bandierina.

Sul porto e sui PIP (Piani insediamenti produttivi) ha addirittura puntato il ricorso che ha visto vincente il Comune di Amantea, per una sorta di cavillo burocratico, ma che nei fatti vede da anni abbandonate le due strutture.

Strutture che sono state realizzate con fondi regionali e statali per servire un intero comprensorio, non solo quello di Amantea, ma che per anni sono state ridotte a risorse marginali e poco strategiche da tutte le Amministrazioni che si sono susseguite nei decenni, non esclusa quella in carica.

Campora ancora oggi resta senza servizi essenziali come ad esempio la polizia locale, la delegazione comunale, per non citare manutenzione ordinaria delle strade interne ed il decoro urbano ecc.. Ancora più grave il disagio delle località rurali afferenti a Campora.

Il sentimento pertanto di unione con Serra D’Aielloconclude il presidente – si è rafforzato ancora di più e, se ce ne fosse bisogno, le comunità restano fortemente motivate a raggiungere l’obiettivo. Noi come associazione promotrice saremo al fianco delle due Comunità affinché si dia corpo alla legittimazione della nuova TEMESA oramai straordinariamente radicata nel sentimento sia dei Serresi e dei Camporesi e non abbandoneremo mai questa battaglia per l’autonomia e l’autogoverno del territorio.

mariacg

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