Le problematiche urgenti e contingenti della frana che ha spaccato il Comune di Amantea e la viabilità della litoranea tirrenica hanno assorbito tutte le attenzioni delle istituzione e dei cittadini, lasciando in secondo piano un’evidenza portata sotto i riflettori dai gruppi di minoranza.
I gruppi “Cambiamo rotta” e “Per Amantea” infatti nei giorni scorsi hanno voluto portare il focus del dibattito su una questione di coerenza e opportunismo della maggioranza.
Al centro della loro riflessione l’adeguamento delle indennità di funzione percepite dal sindaco, dal vicesindaco, dagli assessori e dal presidente del Consiglio comunale.
La gestione delle risorse comunali
I gruppi consiliari hanno fatto i conti, con i documenti alla mano, e hanno calcolato che con la determina n.24 del 18 gennaio sono state adeguate le indennità per un totale di oltre 140.000 euro relativamente al 2023 e di circa 70.000 euro per i sette mesi del 2022.
L’accusa della minoranza non è rivolta tanto alle cifre e alle procedure, garantite per legge, quanto alle promesse mancate dagli amministratori in carica.
Se infatti la legge consente tali operazioni, l’appunto mosso dai consiglieri è riferito al fatto che il sindaco dimentica di aver dichiarato che non avrebbero percepito le indennità in quanto tutti avrebbero operato a titolo gratuito.
E se il primo cittadino si fa scudo della legge, di contro si insiste sull’opportunità di rinunciare, soprattutto tenendo in considerazione le precarie condizioni finanziarie ed economiche delle casse comunali. Così come avvenuto anche in altri Comuni ad opera di altri amministratori.
I consiglieri di minoranza concludono suggerendo modalità diverse di investimento delle cifre assegnate, a beneficio della collettività e del territorio, come ad esempio le fototrappole per contrastare gli abbandoni abusivi di rifiuti per le strade, la sistemazione dell’accesso pedonale al mare di Campora, gli steccati di sicurezza allo scoglio di Coreca, la copertura dei sottopassi della Statale 18.
