L’associazione Gynestra si è attivata per portare avanti una denuncia di presunte molestie, avvenute all’interno della guardia medica, interpellando il sindaco di Longobardi Giacinto Mannarino e le dirigenti Asl Franca Santelli e Silvana Guido.
Nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro, presso l’Asl – Azienda Ospedaliera Locale di Amantea, in seguito alle testimonianze raccolte dalla stessa associazione, che da anni opera sul territorio abbracciando principi femministi e inclusivi.
Obiettivo principale è quello di informare gli organi competenti di una situazione piuttosto grave, lesiva della dignità e dei diritti delle donne, ma anche della reputazione della guardia medica chiamata in causa.
L’intento dell’associazione, infatti, è quello di tutelare l’integrità fisica e mentale delle donne del territorio, adottando i giusti provvedimenti ed individuando linee di intervento comuni, affinché questi episodi non si ripetano.
Le testimonianze sono state raccolte dall’associazione sia tramite messaggi privati che tramite un box messo a disposizione sui canali social attraverso cui poter raccontare la propria esperienza in forma anonima.
Le segnalazioni, seppur provenienti da donne diverse, raccontano la stessa modalità di azione ripetuta nel tempo. Da quello che si evince, infatti, il medico in questione pare si approcci in maniera inopportuna ed invadente nei confronti delle pazienti. Tali comportamenti sconvenienti hanno spinto diverse donne ad evitare di rivolgersi al medico locale, preferendo recarsi presso le strutture dei paesi limitrofi per evitare situazioni spiacevoli e pericolose.
Il protrarsi di questa situazione ha motivato l’intervento dell’associazione e il coinvolgimento del sindaco di Longobardi Giacinto Mannarino. Il primo cittadino si è reso immediatamente disponibile, prendendo contatti con l’Asl.
La dirigente Franca Santelli, nel corso dell’incontro programmato, ha accolto le istanze dell’associazione e a lei sono state consegnate le testimonianze ricevute per essere sottoposte all’attenzione dell’ufficio legale. Nei prossimi giorni – ha promesso – manderemo una convocazione alle due guardie mediche che operano sul territorio. Il passo seguente, sarà sentire l’ufficio legale che ci dirà quali passaggi dovranno essere intrapresi.
Le fondatrici di Gynestra mantengono la loro posizione di vicinanza alle donne, in attesa di seguire le procedure necessarie a chiarire la vicenda. Come associazione presente sul territorio, vicina a tematiche di inclusione e femministe, ci è sembrato doveroso, viste le numerose segnalazioni ricevute, attivarci per capire a quante donne siano capitate tali vicende ed in quale modalità. Con un semplice canale protetto sui social abbiamo ottenuto molte più testimonianze di quante ne immaginavamo – precisano – e le abbiamo segnalate tempestivamente anche al Comune. Qualora tali comportamenti dovessero essere confermati, ci auguriamo che siano adottate tutte le strategie e le misure idonee a ristabilire l’integrità e sicurezza di un presidio – quello della guardia medica – fondamentale per la tutela del diritto alla salute dell’intera comunità, un luogo in cui nessuno dovrebbe subire atteggiamenti poco professionali e soprattutto molesti.
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