Non solo Temesa. L’idea di mettere insieme più realtà territoriali per far fronte ad esigenze comuni stuzzica il dibattito politico.
Andare oltre le divisioni è l’ammonimento del Circolo “Moro-Berlinguer” di Amantea, che rilancia la proposta di un Comune Unico del Comprensorio.
In una nota pubblica, direttivo ed esecutivo locali del Partito democratico anticipano la costituzione di un comitato civico a sostegno del progetto.
Dall’analisi della situazione critica in ambito sanitario parte la riflessione del Circolo PD Amantea per presentare la necessità di fare fronte comune per rispondere a bisogni ed opportunità di sviluppo del territorio.
Non è iniziato oggi il percorso di impoverimento – di servizi, di opportunità, di benessere – dei paesi del Basso Tirreno Cosentino. Su tutto basta dare un’occhiata alla sanità territoriale: da quando il movimento civico rappresentato dalla “Rete Comprensoriale Difendiamo la Salute” è stato messo in discussione, la forza contrattuale è calata e le cose sono sempre andate peggio (oggi abbiamo difficoltà anche ad avere guardie mediche attive!).
In tal senso abbiamo, tutti e nessuno escluso, un’unica grande responsabilità: quella di aver rinviato per troppo tempo la ricerca dell’unità.
Una strizzata d’occhio anche verso le istanze di costituzione del nuovo Comune di Temesa, allargando però lo sguardo su tutto il Comprensorio.
Spesso non sono sbagliate le rivendicazioni – come nel caso di Campora San Giovanni – ma sono gli strumenti e i percorsi intrapresi a non portare benefici. Perché non è solo Campora a soffrire, non è solo Amantea, ma è tutto il Comprensorio a necessitare di una svolta.
Occorre riannodare la discussione sul Comune unico. Bisogna che su questo tema si sentano partecipi e protagonisti tutti: dalle istituzioni, ai partiti, ai sindacati, alle associazioni, alle categorie produttive, ai professionisti, ai cittadini. È l’unica strada possibile per tentare di dare un domani a questo territorio. Per tornare ad attrarre servizi, per irrobustire i presenti e per rivendicarne di nuovi. Da questa sfida dipende l’essere una terra di opportunità ovvero di mancanza di queste.
L’idea in cantiere è la costituzione di un comitato comprensoriale – trasversale e aperto alla collaborazione e al contributo di tutti – per animare la discussione nei vari paesi e interloquire con i livelli istituzionali.
Mettiamo da parte dissapori e incomprensioni e incontriamoci per imboccare insieme un nuovo percorso.
C’è tanto da seminare e ancor più da raccogliere.
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