Il sindaco Vincenzo Pellegrino ha incontrato la cittadinanza, presso il Campus Temesa di Amantea, per condividere il lavoro svolto in questi primi mesi di lavoro a servizio della comunità.
Non un atto d’accusa, secondo le intenzioni del primo cittadino, ma la presentazione dello stato dell’arte e di quanto operato finora.
Una sorta di verifica del trimestre iniziale di attività, utile a chiarire alcuni aspetti e ad avviare una programmazione più mirata. Una partenza non facile, ostacolata da due elementi principali: i vincoli del bilancio comunale e lo stato di fatiscenza della città. Siamo consapevoli che avremmo potuto fare di più – ammette Pellegrino – ma ci siamo trovati a fronteggiare una situazione emergenziale.
La presentazione parte con una panoramica sulla popolazione residente, calcolata su 13.272 abitanti al 30 settembre 2022 (9.993 su Amantea e 3.279 per Campora), annotando un incremento dei cittadini stranieri (848).
Il focus dell’incontro però è centrato sui punti di debolezza della città, che condizionano e limitano l’attività amministrativa, a partire dal numero dei dipendenti comunali. Dai conti presentati dal sindaco, infatti, risultano attualmente 30 impiegati su una pianta organica possibile di 80 unità, a cui si aggiunge un ulteriore calo con i prossimi pensionamenti. Negli ultimi 5 anni il personale comunale si è praticamente dimezzato, senza possibilità di ricambio.
La nota dolente è sicuramente quella del bilancio e delle forti criticità che presenta, dopo il periodo di commissariamento. Secondo l’OSL (Organo Straordinario di Liquidazione) il Comune di Amantea presenta una massa debitoria di 17 milioni di euro, a cui l’analisi della Giunta Pellegrino aggiunge altri 17 milioni, cifra riferita alle istanze non ammesse per difetto di istruzione, che a distanza di tempo potrebbero ricadere sull’amministrazione in carica.
Nella sua disamina il sindaco focalizza l’attenzione sui debiti. Nel 2022 il revisore certifica residui passivi per oltre 10 milioni, mentre ammontano a 27 milioni i residui attivi, ovvero i contributi non pagati da cittadini e aziende. Se solo si riuscisse a recuperare il 50% di questi contributi si potrebbe portare a pareggio il bilancio della città.
Un debito crescente negli ultimi anni di oltre 2 milioni all’anno, che si può estinguere solo attraverso l’impegno e la collaborazione di tutti. Un’indagine a campione su 150 attività produttive variamente sparse sul territorio, ha fatto emergere ad esempio un debito idrico di 720 mila euro e di 1 milione e 100 mila euro per la TARI. O questa città cambia passo o è destinata al degrado totale.
Sempre in termini di numeri, preoccupa anche la situazione dei tributi minori, quali passo carrabile, occupazione di suolo pubblico, pubblicità. Dai dati del revisore emerge che uno su due non paga questi tributi. Un aspetto che – secondo Pellegrino – diventa una questione di ingiustizia sociale perché tutti scontano l’atteggiamento furbo di pochi. Prendendo in prestito uno slogan di altri, la conclusione a cui arriva il cittadino è che per pagare meno tasse occorre pagarle tutti.
Altro argomento scottante è quello della fognatura, che presenta un impianto talmente arcaico da far retrocedere la ditta di manutenzione che avrebbe dovuto prenderne in carica i lavori. Un tira e molla che ha visto l’amministrazione scontrarsi con l’assenza di mappe o documenti ufficiali su cui poter programmare un intervento concreto, ma che ha portato ad una richiesta di intervento straordinario della Regione per un finanziamento di 110 mila euro per la sostituzione dei quadri elettrici di sollevamento (10 in totale).
L’intervento realizzato durante il periodo estivo non si è rivelato però risolutivo e non è bastato alla ditta per assumersi la responsabilità del servizio. L’impianto fognario – secondo la ditta Greco – è occluso per il 70% e questo mette a rischio la funzionalità dell’intera rete.
L’amministrazione allora si è impegnata per un nuovo intervento presso la Regione Calabria per un nuovo finanziamento di un milione di euro, a cui aggiungere almeno altri 500 mila per rendere efficiente l’intera rete fognaria.
La scadenza del contratto delle cooperative per la pulizia della città, prorogato durante il commissariamento, ha destato un acceso dibattito nei mesi estivi. Un intoppo a cui il Comune ha cercato di far fronte attraverso la ditta Lamezia Multiservizi S.p.A.con un affidamento per un mese, senza però dimenticare i lavoratori e loro famiglie. L’impegno infatti è per l’inserimento della clausola di salvaguardia come condizione stringente per mantenere i posti di lavoro.
L’isola ecologica si presenta invece come una bomba ambientale ed economica, secondo il sindaco a causa dello sversamento che viene effettuato anche dai comuni vicini. Solo 4 infatti sono i comuni che nell’hinterland ne hanno una. Occorre dunque adottare regole stringenti per il conferimento.
Infine il delicato passaggio sulla spazzatura abbandonata per le strade. Pellegrino fa un accorato appello ai cittadini: la libertà personale termina quando impatta su quella degli altri, è necessario vigilare sull’integrità degli altri e segnalare i comportamenti scorretti.
Un richiamo al senso civico che si allarga ad altri comportamenti poco virtuosi che scrivono una pagina di degrado della città. C’è estrema necessità di riprendere un percorso virtuoso – invita il sindaco – per affrancarla da questa situazione. Auspichiamo che si possa riprendere un livello di coscienza anche attraverso il nuovo Regolamento di Cittadinanza Attiva e l’Albo dei Volontari Civici.
Un invito alla collaborazione concreta che il sindaco rivolge all’intera cittadinanza sulla scia del motto che caratterizza la politica di questa Giunta, ovvero garantire il diritto e negare il privilegio per normalizzare la vita della città.
Partecipazione e confronto che Pellegrino sollecita facendo leva su un impegno alla trasparenza. A partire già dalla prossima settimana: lunedì infatti si aprono le porte dell’ufficio del primo cittadino per rispondere alle domande dei cittadini e accogliere i suggerimenti di miglioramento della città.
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