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PD Amantea sulle commissioni consiliari

Dopo gli inviti più volte espressi dalla consigliera Di Tanna in merito alla necessità di istituire le commissioni consiliari in seno al nuovo corso amministrativo del Comune di Amantea, ora anche il Circolo Democratico “Moro-Berlinguer” fa sentire la propria voce.

L’accento posto dal direttivo e dall’esecutivo della sezione amanteana evidenzia soprattutto la contraddizione rispetto alle politiche in ambito turistico.

La sensazione è che l’attuale amministrazione si stia concentrando sulle novità, trascurando e tralasciando le esperienze positive che in passato sono riuscite a dare lustro alla città di Amantea.

Perché bocciare le esperienze di successo?

La ventata di novità che sta attraversando Amantea con le diverse manifestazioni pubbliche di questi ultimi mesi non può prescindere dagli sforzi e dal lavoro fatto nel passato.

L’organizzazione della fiera di novembre, ma ancora di più delle festività natalizie, ha riscosso notevole successo tra i residenti e tra i visitatori dei paesi limitrofi.

Il PD Amantea apre però interrogativi chiari sulla gestione e sulla visione complessiva di tali progetti.

Non condividiamo la posizione del Sindaco e dell’Amministrazione in merito alle commissioni consiliari.

Il possesso di una “visione” dovrebbe rappresentare la base del confronto e non la presunzione per non discutere di un tema, a partire dalle rappresentanze consiliari. Non a caso le commissioni nascono con l’obiettivo di organizzare al meglio il lavoro del Consiglio comunale. Occorre, perciò, che queste discutano di tutte le questioni di interesse collettivo, dal bilancio al welfare e al turismo.

E proprio in merito alle politiche turistiche, chiediamo che la presunta “visione” – che si è scelto di non discutere con tutte le rappresentanze consiliari in commissione – venga resa nota alla città. Lo chiediamo alla luce del fatto che si stanno accantonando (per usare un eufemismo) una serie di esperienze che in passato hanno promosso, anche in ambito regionale, l’immagine, la storia e la cultura della nostra città.

Com’é nel caso, giusto a titolo esemplificativo, dell’Associazione Notte Bianca e del Comitato Carnevale Brusco. L’impressione, infatti, è che attraverso un discutibile colpo di spugna si stiano “cassando” le precedenti esperienze – mortificando competenze, impegno volontario e sacrifici – per sostituirle con nuove idee e percorsi.

Ecco perché chiediamo in base a quali indicatori (parametri) si stiano bocciando le proficue esperienze del passato e se tale modus agendi rientri in questa visione!

mariacg

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