All’indomani della decisione del Consiglio di Stato che ha sospeso le procedure per il voto del referendum del 22 gennaio, l’associazione “Ritorno alle origini di Temesa” si era dichiarata serena e fiduciosa.
Una botta d’arresto certo nel cammino di autonomia dei cittadini di Campora San Giovanni dal Comune di Amantea, ma non una sconfitta.
Il giudizio di sospensione espresso, infatti, riguarda esclusivamente i tempi di realizzazione troppo stretti, che non hanno permesso di approfondire aspetti determinanti per il corretto svolgimento e per la futura costituzione della nuova realtà amministrativa di Temesa. La motivazione recita infatti che non sussistono situazioni di urgenza che impongano lo svolgimento del referendum consultivo anteriormente alla decisione di merito in cui vanno necessariamente affrontate, per la loro complessità, le questioni poste dai motivi di ricorso.
Non un giudizio di merito dunque quello del Consiglio di Stato, che spetterà invece al TAR.
Passaggio in cui confidano molto i sostenitori del referendum e che su cui continuano a porre l’accento e l’attenzione, con uno sguardo rivolto al futuro.
Nessuno può cantare vittoria, il giudizio di merito è un passaggio dell’iter giurisdizionale che per certi versi può agevolare la speditezza del percorso. Il nostro Comitato in questi momenti non può che registrare con grande soddisfazione il valore da attribuire al provvedimento del CDS.
Perché è stata anche fatta giustizia sulle bugie e sui contenuti allusivi e vigliaccamente diffamatori di dichiarazioni rese, prima dell’ordinanza, con scritti e con parole da qualche maître-à-penser, il quale qualunquisticamente parlava, impudentemente, di miracoli di santi protettori annoverando fra questi, allusivamente, nomi che riconducevano a professionisti che ricoprono importanti cariche nei ranghi dello Stato.
Nella loro nota non manca il riferimento esplicito a chi si trova sul fronte opposto. L’agitata e confusa armata Brancaleone del NO non è adusa al confronto democratico, li spaventa il fatto che i camporesi e i serresi scelgano il proprio futuro, quindi l’autodeterminarsi. Che se lo mettano in testa, il fiero popolo camporese e serrese ha scelto il proprio destino! Viaggeranno verso la crescita sociale, culturale ed economica! Campora si affrancherà da Amantea, Temesa li stringerà in un abbraccio e insieme varcheranno le colonne d’Ercole amanteane! Nella propria mente e nel cuore è stampata per sempre l’orazion piccola di Ulisse “… Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…”.
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