Arriva la sentenza del Consiglio di Stato a raffreddare gli animi dei cittadini di Campora San Giovanni e dei sostenitori della scissione dal Comune di Amantea.
Dopo i dibattiti e gli incontri dei giorni scorsi, la parola al momento è quella di sospensione delle procedure per il referendum previsto per domenica 22 gennaio prossimo.
Una pronuncia attesa con trepidazione da entrambe le parti, ma che sembra dar ragione all’amministrazione comunale di Amantea. Il Consiglio di Stato infatti ha accolto il ricorso del Comune nepetino sulla sospensiva del referendum per l’annessione del territorio di Campora al Comune di Serra d’Aiello.
Dopo le ultime sentenze del Tar, che avevano rigettato le istanze del Comune di Amantea presentate dai legali Andrea Reggio D’Aci e Mariella Tripicchio, questa nuovo passo riporta il sereno tra le fila dell’amministrazione nepetina.
Il Consiglio di Stato – commenta il sindaco Pellegrino – ha accolto l’istanza di sospensione cautelare del referendum sulla riperimetrazione del territorio di Serra d’Aiello con l’annessione di Campora San Giovanni. L’Amministrazione Comunale di Amantea, promotrice del ricorso che ribalta le decisioni del TAR Calabria, (ricordiamo che quest’ultimo per ben due volte si era espresso con il rigetto della stessa istanza) considera la decisione assunta solo un passaggio, sia pur importante, del percorso che porterà al giudizio di merito.
Nell’ordinanza lo stesso Consiglio ritiene, a fronte della rilevanza degli effetti per il Comune di Amantea e alla luce degli elementi rappresentati dalle parti, non sussistenti situazioni di urgenza che impongano lo svolgimento del referendum consultivo anteriormente alla decisione di merito in cui – si afferma tra l’altro nel pronunciamento – vanno necessariamente affrontate, per la loro complessità, le questioni poste dai motivi di ricorso. Considerato altresì che le questioni sottese non appaiono manifestamente infondate, bensì meritevoli di adeguata considerazione e approfondimento nella sede propria di merito.
Il Comitato “Ritorno alle origini di Temesa” promotore e sostenitore del referendum dichiara di prendere serenamente atto dell’Ordinanza del 12 gennaio 2023 del Consiglio di Stato che accoglie l’istanza cautelare in primo grado del Comune di Amantea disponendo che l’ordinanza stessa sia trasmessa al Tribunale amministrativo Regionale (TAR).
Aggiunge inoltre che attenderemo fiduciosi i futuri sviluppi del percorso giurisdizionale certi come siamo della giustezza delle nostre rivendicazioni che trovano fondamento nell’art. 133 della nostra Costituzioni e nelle leggi nazionali e regionali.
Anche il Direttivo ed Esecutivo del Partito Democratico di Amantea ha preso posizione sulla vicenda, esprimendo la propria soddisfazione per la pronuncia del Consiglio di Stato.
“Al netto di quella che sarà la pronuncia nel merito da parte del TAR, l’ordinanza conferma che i dubbi e i rilievi che abbiamo portato nell’ambito del dibattito sulla possibile secessione di Campora erano appropriati, a partire dai risvolti riguardanti l’assetto urbanistico e infrastrutturale. D’altronde, a riguardo, l’interesse legittimo è talmente palese da rendere incomprensibile come sinora sia stato ignorato e mortificato.
Viene sfatato un altro mito! Quello della delibera di consiglio di un comune che unilateralmente potrebbe “attivare” la procedura di acquisizione di una considerevole porzione di altro comune con annesse infrastrutture a patrimonio dell’ente cedente!
È il Consiglio regionale il protagonista in negativo di questa vicenda, che nella seduta del 6 giugno 2022 (con gran fretta) ha approvato un provvedimento corredato da una relazione inverosimile e riportante presunte diversità etniche e vernacolari tra Camporesi e Amanteani già divisi dal promontorio di Coreca!
Il 10 aprile dello scorso anno, per primi abbiamo parlato di legge farlocca. Ne eravamo convinti ieri e ne siamo ancora più convinti oggi”.
L’ordinanza del Consiglio di Stato, nelle motivazioni di accoglimento dell’istanza, fa leva sull’accelerazione impressa dalla Regione per indire la consultazione popolare, ritenuta eccessiva e lesiva degli interessi del Comune appellante.
Per la natura complessa delle questioni poste all’attenzione, con dettagliato riferimento all’attuale assetto urbanistico, alla dotazione infrastrutturale dei territori comunali interessati dalla modifica proposta e al rispetto del limite minimo di popolazione del Comune appellante, viene ravvisato quanto questi aspetti siano meritevoli di adeguata considerazione e approfondimento nella sede propria di merito.
Il passo successivo dunque ora è una nuova decisione del Tar Calabria, chiamato in causa per esprimersi proprio in merito alle diverse perplessità sollevate da Comune di Amantea.
E nel frattempo vengono sospese tutte le procedure che avrebbero portato al voto di domenica 22 gennaio.
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