Tutela dei diritti al centro del confronto con Enza Bruno Bossio

Un incontro centrato prevalentemente sui diritti e sull’impegno per la loro tutela quello che si è svolto ieri tra Enza Bruno Bossio e i cittadini di Amantea. 
Stimolata dalle sollecitazioni del pubblico presente, in piazza Calavecchia, la candidata in corsa per la Camera ha snocciolato diverse sfaccettature delle proposte del Partito Democratico in vista delle elezioni ormai alle porte.

Diritto alla salute e autonomia differenziata

Primo tema ad essere messo sul tavolo quello del diritto alla salute, particolarmente caldo nella nostra regione. La linea tracciata va nella direzione della valorizzazione della sanità territoriale, con un diretto riferimento alle vicende del poliambulatorio e alla sua destinazione a casa di comunità. Una visione di sanità che combacia con quanto promosso dagli obiettivi del Pnrr e che contrasta nettamente invece con l’idea di autonomia differenziata, paventata dagli avversari politici della Lega. 

Violenza sulle donne e diritti civili

La riflessione sul tema della sicurezza, ed in particolare sull’aumento dei crimini legati alle violenze nei confronti delle donne, fornisce il la per parlare della proposta di legge sull’educazione sessuale nelle scuole sostenuta dalla parlamentare ed è occasione anche per ricordare Fabiana Luzzi, giovanissima uccisa a Corigliano dal fidanzato nel 2013. L’autodeterminazione nella vita sentimentale, familiare, professionale sembra spesso essere il motivo scatenante delle violenze che quotidianamente subiscono le donne. Quello del femminicidio è un fenomeno complesso, che negli ultimi anni ha visto un notevole lavoro di natura legislativa da parte del Parlamento. Difficile fare di più dal punto di vista della capacità di punire, quindi è importante insegnare soprattutto ai giovani il rispetto per gli altri. In quest’ottica è stata fondamentale anche l’iniziativa del Partito Democratico sul ddl Zan, perché orientato a punire l’odio verso chi è diverso da te. 

Temi questi che sembrano interessare molto soprattutto le generazioni più giovani. Ed è infatti l’aggancio giusto per invitare i giovani, ormai lontani e estranei alla politica, ad aprire gli occhi e a votare chi è più vicino alla tutela di questi diritti, per non lasciare terreno a chi invece vuole calpestarli o cancellarli. Credo nei diritti sociali, nella giustizia sociale e nei diritti civili.

Voto ai giovani e cambiamento climatico

A proposito di giovani, sul voto ai sedicenni e sulla possibilità di essere eletti anche al Senato a venticinque anni, Enza Bruno Bossio precisa che non è solo questione d’età ma di aiutarli ad essere presto la nuova classe dirigente del Paese per la loro capacità di intervenire su temi nuovi, quali il digitale o il cambiamento climatico. La recente tragedia delle Marche – che avrebbe potuto colpire qualsiasi regione, anche la Calabria – riporta di estrema attualità la questione del dissesto idrogeologico, che si manifesta non più in episodi estemporanei ed isolati ma in un processo che bisogna arrestare. Eppure non si agisce, perché esiste un mondo di adulti che non vede oltre quello che appare, che utilizza categorie vecchie per problematiche nuove. Dare fiducia ai giovani è la scelta più giusta.

Alleanze vecchie e nuove

Spazio nel corso della chiacchierata anche a qualche curiosità e qualche critica da parte dei presenti in merito alle scelte strategiche del Partito Democratico, sia durante l’ultima legislatura, sia in campagna elettorale. Enza Bruno Bossio difende il corso intrapreso dal suo partito di riunire la sinistra, partendo da personalità come Bersani e Speranza, ma anche la vicinanza con i Verdi. Un lavoro strategico non immediato che nelle intenzioni avrebbe portato ad un cambiamento e ad una direzione di coalizione e collaborazione nel 2023. Tra i propositi legati a questo percorso c’era anche quello di modifica della legge elettorale, con il reinserimento delle preferenze. 

Niente sconti invece alle scelte di Giuseppe Conte, sia rispetto all’affossamento del governo Draghi, sia per la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle che – a suo dire – sta cercando di erodere consensi alla coalizione di centrosinistra invece di intervenire sugli indecisii o addirittura su coloro che vedono in Fratelli d’Italia un nuovo partito di protesta.

Contemporaneamente Bruno Bossio lascia intendere spazi di riavvicinamento nella prospettiva di alleanze di governo. Un punto che certamente unisce M5S e Pd è la difesa del reddito di cittadinanza e d’inclusione, rivendicando l’impegno del ministro Orlando per un suo miglioramento. Il reddito di cittadinanza ha dato dignità alle persone. Non è una misura di contrasto alla povertà, è una misura di dignità
In ogni caso il suo personale intento – così come da sempre perseguito – è quello di fare squadra con tutti i parlamentari calabresi, superando le barriere partitiche quando si tratta di affrontare problematiche che riguardano in modo più specifico la nostra regione.

Lavoro e precariato al sud

Altra piaga endemica della nostra terra è quella del precariato. Prendendo spunto dalla situazione dei tirocinanti nelle istituzioni, Enza Bruno Bossio riprende la proposta fatta da Letta a Taranto qualche giorno fa, ovvero i 300mila posti di lavoro per giovani e meno giovani nella PA come risposta alla carenza di occupazione al sud. Una soluzione che potrebbe ovviare ad esempio anche alla carenza di personale nei piccoli comuni. 

Pur nella diversità delle specifiche situazioni, sono convinta che i tirocini ministeriali andranno tutti a buon fine. I concorsi si faranno tutti, anche se ci sono delle anomalie, come per il ministero dei beni culturali.

Un impegno che va dunque verso la direzione di una stabilizzazione, ma soprattutto verso politiche che impediscano la nascita di nuove forme di precariato. 

Al reddito di cittadinanza si lega anche il discorso sul salario minimo orario, previsto a partire da 9 euro secondo le indicazioni europee, che inevitabilmente porta con sé contratti di lavoro dignitosi e quindi abbattimento del lavoro povero. Tema che sarà ripreso anche con le rappresentanze sindacali, a partire da una proposta di legge già pronta.

Ricerca e mondo accademico

Nel giorno dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università della Calabria e della ricorrenza dei 50 anni dall’avvio delle attività didattiche, non poteva mancare un passaggio sul mondo della ricerca, con particolare riferimento alla mancanza di fondi e alle disuguaglianze tra le università del sud e quelle del centro-nord. Sicuramente bisognerà intervenire sui finanziamenti ordinari, però c’è da constatare che il progetto più importante sull’ecosistema dell’innovazione lo hanno vinto le università della Calabria e della Basilicata: 100 milioni di investimento che significa 800 nuovi ricercatori. Gli investimenti che il Pnrr farà soprattutto al sud potranno dunque generare un circolo virtuoso.

Non ha dubbi la candidata Pd, il prossimo governo sarà strategico per il futuro

mariacg

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