Anche Amantea risponde all’invito della mobilitazione nazionale per la pace.
In un momento in cui il conflitto ucraino sembra non avere soluzioni e cresce il timore per le minacce nucleari, la società civile invoca la strada di interventi di diplomazia incisivi ed efficaci.
Se da un lato il fragore delle armi continua a portare morte e distruzione nei territori in conflitto, dall’altro associazioni e movimenti in tutta Europa si sono attivati fin da subito per dare risposte concrete di sostegno alle popolazioni colpite. Ricordiamo le raccolte di beni di prima necessità, l’accoglienza di chi fuggiva dalle zone bombardate. Ma la buona volontà e l’impegno non bastano se la politica non riesce ad intervenire e a trovare soluzioni durature.
Alla vigilia della Settimana Onu per il disarmo, le organizzazioni della Rete italiana pace e disarmo (Ripd), all’interno della coalizione Europe for Peace, propongono di scendere nelle piazze e unire le voci per sostenere iniziative di pace.
Si moltiplicano infatti le proposte di mobilitazione diffusa e il weekend dal 21 al 23 ottobre è stato individuato come momento di aggregazione e di partecipazione attiva per un obiettivo condiviso: chiedere un cessate il fuoco immediato per una Conferenza internazionale di Pace.
Un puzzle formato dalle numerose iniziative programmate in ogni angolo d’Italia, sotto l’unico appello di “Tacciano le armi. Negoziato subito!”, preliminare della più grande manifestazione nazionale prevista a Roma per il 5 novembre. Un appello che parte dalle preoccupazioni per le sorti del conflitto alle porte d’Europa, ma che allarga l’attenzione anche a tutti i numerosi conflitti che in giro per il mondo mettono in crisi l’intero sistema economico e sociale in cui siamo inseriti.
La generosità e l’attenzione della città di Amantea non mancano neanche in questa occasione. Associazioni e cittadini non si sottraggono alla chiamata.
L’appuntamento è per venerdì 21, con raduno nel piazzale Natale De Grazia alle ore 9.
Il corteo si snoderà poi lungo Via Margherita e arriverà in piazza Cappuccini, luogo in cui sono previste testimonianze e racconti che possano dare il senso della brutalità del conflitto e della necessità di ricostruire un equilibrio di pace.
Come segno tangibile e concreto della volontà di dare un proprio contributo, gli organizzatori propongono la sottoscrizione di un appello per la pace all’amministrazione comunale.
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