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Voci critiche sul cartellone estivo amanteano

Dopo la conferenza stampa di presentazione del cartellone estivo istituzionale dell’amministrazione di Amantea, si sono alzate le prime voci critiche.

L’attenzione è stata posta in particolare sulle modalità di coinvolgimento nella preparazione del programma e sulle scelte operate rispetto alle realtà partecipanti.

C’è chi è rimasto fuori, come i promotori de La Guarimba Film Festival, e chi non ritrova identità nelle manifestazioni proposte, così come dichiarato dal circolo PD di Amantea.

PD Amantea: programma senza anima e identità

Il circolo “Moro-Berlinguer” di Amantea si fa portavoce della delusione di una parte della cittadinanza rispetto al calendario estivo presentato dall’amministrazione comunale, che non ritrova quanto promesso per la rinascita ed il rilancio della città.

In una nota si evidenzia l’incongruenza delle scelte operate, che hanno reso il programma raccogliticcio, senza anima, privo di identità, con alcuni eventi inseriti senza l’accortezza di avvisare gli autori, altri – come viene denunciato in queste ore – oscurati perché promossi da soggetti e comitati “disobbedienti” e altri ancora “cassati” perché riconducibili ad associazioni che non rinunciano ad esprimere dissenso nei confronti di chi governa la città.

Un disappunto che nasce da promesse disattese. La trepidante attesa – dichiarano i referenti del PD locale – si è conclusa con “la montagna che partorisce il topolino”. Dopo quasi un anno, infatti, il prodotto che abbiamo tutti sotto gli occhi si può tranquillamente definire come “un alacre lavoro di spunte dove le novità vere sono rappresentate dalle cose che mancano, che non ci sono, che sono state depennate attraverso l’editto bulgaro”! Le tante aspettative per adesso sono andate deluse, al netto della possibilità che in itinere a quelli pubblicizzati se ne potrebbero aggiungere altri “fuori sacco”. È vero che i consuntivi si faranno a settembre, ma questo programma estivo piuttosto che al rilancio della città sembra puntare alla lotta per scongiurare una retrocessione!

Presente nella nota il riferimento ad attività ed iniziative specifiche, che non compaiono in calendario. Ci si chiede per quali ragioni non figurano nella programmazione estiva eventi storicizzati quali: “La Guarimba Film Festival” giunta all’undicesima edizione; “U juornu di ciuouti”, promosso dal “Comitato 21 luglio”, evento tipicamente amanteano che consacra la festa più dissacratoria dell’anno; il prestigioso Raduno Bandistico organizzato dalla Banda musicale “Francesco Curcio” nel mese di settembre; “La Grotta dei Desideri” promossa da CP Produzioni; la “Notte Bianca” <evento altamente strategico, teso al rilancio della città e della sua immagine turistica> come si legge nella Delibera della giunta comunale n. 31 del 3 marzo 2016, che istituzionalizza la manifestazione affidandone l’organizzazione all’associazione “Notte Bianca Amantea”; la rassegna di poesia dialettale “Coru ca vatti” dedicata al compianto Mario Pasquino.
A mancare è anche e soprattutto l’attenzione per la Cultura: non leggiamo di mostre, premi letterari, presentazioni di impatto culturale!

E dopo le critiche arrivano anche le proposte. O meglio il suggerimento di due obiettivi da tenere presente. Il primo, a breve raggio, fatto di ascolto, coinvolgimento delle associazioni, persone, relazioni, confronto, rispetto, valorizzazione delle tradizioni e della cultura della nostra città. Occorre ricreare una nostra riconoscibilità, una identità che la città ha smarrito. Bisogna ritrovare quegli equilibri e proporre scelte che non possono assolutamente prescindere dagli elementi caratterizzanti il nostro territorio e legati alle nostre tradizioni. L’altro obiettivo è fatto di marketing territoriale, produzione di materiale pubblicitario, promozione e web-marketing, presenza nelle fiere del turismo, ecc.

L’accento è posto soprattutto sulla necessità di recuperare un’idea di marketing territoriale strettamente legato ad un turismo identitario, inteso come esperienza di incontro tra culture attraverso la rielaborazione del concetto di comunità come elemento vivo e funzionale. Non è accettabile la svendita dell’anima storico-popolare e culturale della città, a cui si sta assistendo, per abbracciare gli effetti speciali di una presunta modernità che non ci appartiene e che di speciale non ha proprio nulla!

mariacg

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